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mercoledì 27 novembre 2019

La discografia degli Offspring tra il 1989 e il 1992

Gli Offspring sono ad oggi tra i più importanti esponenti del punk californiano; negli anni 80 le città di Los Angeles e San Francisco sfornarono band come i NOFX, i Rancid o i Pennywise, ma in quella moltitudine di gruppi che si ispiravano al punk britannico del decennio precedente, la band di Dexter Holland ha sempre occupato un posto di spicco. Il loro successo commerciale partì con Smash del 1994, ma la loro discografia iniziò ben prima con altri due album e un EP che non raggiunsero la notorietà degli album successivi ma che contengono comunque delle perle di punk.

Il primo album degli Offspring porta il nome stesso del gruppo ed è stato pubblicato nel 1989; nella versione originale in vinile conteneva undici tracce. Il disco offre un punk duro, grezzo, diretto e lontanissimo dai suoi sempre più raffinati dei dischi successivi. Le tracce dell'album hanno un suono tutte piuttosto simile, con brani veloci e senza rallentamenti dei ritmi. In realtà si può comunque individuare qualche traccia più convincente delle altre, come il pezzo di apertura Jennifer Lost the War e Tehran che contiene qualche sonorità arabeggiante e che è l'unica traccia che spezza almeno in parte il suono monolitico del disco.

A sinistra la copertina del vinile, a destra la copertina del CD.

Nel disco compare anche Behaeded, che il gruppo reincise nel 1999 per la colonna sonora del film Idle Hands, nel quale interpretano anche una cover di I Wanna Be Sedated dei Ramones. Nell'album The Offspring si trova anche la traccia Kill The President, che per i suoi contenuti ritenuti pericolosi non è stata reinserita nella versioni in CD e vinile del 2001 e 2018. Nella versione in cassetta dell'album è presente anche la cover di Hey Joe di Billy Roberts portata al successo nel 1967 da Jimi Hendrix.

Dopo il primo album e prima di inciderne un secondo, la band tornò in studio per realizzare l'EP Baghdad, pubblicato nel 1991, che contiene quattro pezzi. Il primo di essi è una versione di Get It Right che verrà reincisa nell'album successivo e che mostra una maturità superiore rispetto al primo disco, con melodie più ricche e con la voce di Holland notevolmente migliorata. Le altre tracce dell'EP sono una nuova versione di Tehran, rinominata Baghdad e che dà il titolo al disco, che dà più spazio alle sonorità arabe, la strumentale The Blurb, che getta le basi per Genocide e Change the World, e una nuova versione di Hey Joe.

Il secondo LP degli Offspring uscì nel 1992 con il titolo Ignition. Le dodici tracce che lo compongono mostrano suoni più puliti e ricchi rispetto all'album di esordio, con melodie più vicine a quelle di Smash e con i celebri cori della band che finalmente trovano spazio per la prima volta. Tra i pezzi migliori troviamo sicuramente i due di apertura Session e We Are One; spiccano anche Kick Him When He's Down e la nuova versione di Get It Right che danno un primo assaggio del sound ricco di controcanti che si troverà in Smash e negli album successivi.

In un periodo in cui il grunge dominava le classifiche non poteva mancare un pezzo tendente al Seattle sound come Dirty Magic il cui riff iniziale ricorda da vicino quello di Come As You Are. Durante le sessioni di Ignition fu registrato anche il pezzo Mission from God che non trovò spazio nella composizione finale dell'album ma che fu pubblicata per la prima volta solo nella compilation Punk-O-Rama volume 10 del 2005. Le sonorità del pezzo sono più aggressive di quelle di tutto il resto del disco, e se è vero che in realtà sarebbe stata la traccia migliore di Ignition se fosse stata inclusa è altrettanto vero che non si lega bene al resto del disco e avrebbe potuto forse trovare spazio in uno degli album successivi (cosa che comunque non avvenne).

Con Smash del 1994 gli Offspring abbatterono tutte le barriere e grazie a pezzi di facile presa come What Happened to You?, Self Esteem e Come Out and Play hanno raggiunto il successo planetario grazie anche ai numerosi passaggi radiofonici e su MTV. Da lì in avanti la discografia degli Offspring è andata in crescendo fino ad arrivare alle sonorità pop di Americana e degli album successivi. Ad oggi la band non realizza album da oltre sette anni e mentre aspettiamo un nuovo disco di Dexter, Noodles e soci possiamo riascoltare i primi due e meno noti album.

giovedì 21 luglio 2016

Punkreas Bubbles Fest - Pavia, 20/7/2016

Nota: questo articolo è stato scritto dal nostro guest blogger Tino che ha assistito al concerto dei Punkreas nel fossato del Casetto Visconteo di Pavia il 20 luglio 2016 e ci ha mandato il suo racconto. Ringraziamo Tino per il suo prezioso contributo.


Aca toro aca toro... era da tutto il pomeriggio che avevo in testa questo ritornello in attesa del concerto dei Punkreas alla prima serata del Bubbles Fest, quattro giorni di musica nel fossato del Castello Visconteo di Pavia.

Formatisi nel 1989 a Parabiago, in provincia di Milano, la band esordì l'anno successivo con United Rumors of Punkreas ma è il secondo disco, il mitico Paranoia e Potere, che proietta la band al primo posto, o poco sotto, tra i gruppi della scena punk in Italia.

Quasi trent'anni di carriera, pochissimi cambi di formazione, attività costante, melodie aggressive ma pulite, testi molto divertenti e "contro il sistema" ma dritti al punto senza giri di parole: questi i loro marchi di fabbrica. Unica nota negativa in questi anni di ottima carriera è forse stata la controversia con il chitarrista e co-fondatore Flaco, autore di molti testi della band milanese, che prima ha dichiarato di voler abbandonare il gruppo per poi rettificare la cosa pochi giorni dopo dicendo di essere stato allontanato per incompatibilità caratteriale.

Dopo tutti questi anni e vedendo band sia italiane sia internazionali commercializzarsi per adeguarsi ai tempi, i Punkreas hanno mantenuto imperterriti lo stesso stile senza cambiare una virgola. E il loro ultimo lavoro Il Lato Ruvido lo conferma: provare per credere.

Voglio Armarmi dall'album Pelle è stato il pezzo di apertura del concerto, ottima scelta per animare la folla, anche se buona parte del concerto è stata dedicata al disco appena uscito: ben cinque pezzi quali In Fuga (eseguita nell'album con la band Lo Stato Sociale), 8000588605, Il Lato Ruvido (pezzo che da il titolo all'album), e Modena – Milano (in origine incisa con i Modena City Ramblers). E questi cinque brani confermano che la band invecchia molto bene.

Sono però i pezzi di Paranoia e Potere quelli che la gente conosce meglio: La Canzone del Bosco prima e Aca Toro subito dopo hanno generato dieci minuti di puro delirio. A chiusura del concerto si torna agli esordi, o quasi, con Il Vicino dall'album Isterico e si chiude con Canapa, unico pezzo della serata tratto dall'album Falso.

Concerto spettacolare, e alla fine il ritornello è ancora in testa...

mercoledì 15 giugno 2016

The Offspring Summer Nationals Tour - Milano, 13/6/2016

Nota: questo articolo è stato scritto dal nostro amico e guest blogger Tino che era presente al concerto degli Offspring a Milano del 13 giugno 2016 e che ha voluto scrivere il proprio racconto per 125esima Strada. Ringraziamo Tino per la sua cortesia e disponibilità.

Buio pesto, Forum di Assago pieno, le uniche luci erano dei pallini rossi sul basso di Greg K che stava iniziando l'introduzione di Bad Habit; l'anno era il 2001, andavo al liceo e c'erano ancora le lire, quello era il mio primo concerto e loro erano gli Offspring!

Dopo 15 anni torno a rivederli e mi trovo davanti la band di Dexter Holland e soci, che mancavano nel nostro paese da circa 4 anni, ancora in splendida forma nonostante gli anni passino per tutti e oramai il biondo frontman della band e Noodles abbiano passato tranquillamente i 50 anni; ma l'energia del loro punk-rock melodico anni 90 sembra non farli invecchiare per niente.

Era una delle serate dell' Estathé Market Sound a Milano e l'evento era il Summer Nationals Tour insieme ad altre due band californiane, i Good Riddance (che ho visto di sfuggita) e i Pennywise, band punk-hardcore, bravi ma non essendo il mio genere non mi sento di esprimere ulteriori giudizi.

Giù il sipario e si parte con il singolo You're Gonna Go Far, Kid dall'album Rise and Fall, Rage and Grace, unico o quasi pezzo recente; "Scusate ma quanti dischi hanno fatto gli Offspring dopo Conspiracy of One?" mi chiedeva il mio socio in macchina andando verso Milano, sintomo che forse gli ultimi dischi, almeno nel bel paese non hanno avuto un grandissimo successo.

La band di Garden Grove sembra intercettare questo sentimento e dopo il primo pezzo la scaletta verte quasi completamente sul decennio fine anni 90 e inizio anni 2000; a farla da padrone i pezzi di Conspiracy of One, Smash ovvero il disco che detiene il record di vendite per un album prodotto da una casa discografica indipendente (11 milioni le copie vendute per il disco prodotto dalla Epitaph Records) ma sopratutto di Americana, album che ha fruttato alla band ben 5 dischi di platino.

Il secondo pezzo è l'energico Want You Bad, sono proprio questi gli Offspring che il pubblico vuole e l'arena si infiamma. A seguire tra le altre tracce troviamo Hit That dall'ultimo album Days Go By e trasmesso in heavy rotation in radio per poi andare sui grandi classici nella seconda metà del concerto come Why Don't You Get a Job?, il mitico Pretty Fly (for a White Guy) e l'intramontabile The Kids Aren't Alright, presenza fissa nella scaletta di ogni discoteca anni 90 a prescindere dal genere. A chiudere, la potenza di Americana e la melodia di Self Esteem salutano un'arena stracolma di gente, chiudendo un memorabile concerto punk-rock di circa un'ora e mezza dopo aver suonato ben 19 pezzi.