giovedì 12 marzo 2015

Kid Rock - First Kiss

A tre anni di distanza da Rebel Soul, il rocker di Detroit Kid Rock ha datto alle stampe il suo decimo album (undicesimo se si include anche la raccolta con brani inediti The History of Rock) intitolato First Kiss.

Negli oltre vent'anni di attività Kid Rock ha attraversato tre fasi principali. I primi album sono di stampo decisamente rap, ricchi di scratch e campionamenti. Ma il successo commerciale e l'attenzione del grande pubblico gli arrivarono solo in un secondo periodo quando si spostò nel mondo del crossover con capolavori come Devil Without a Cause e Cocky. In questa fase Kid Rock, nel brano Forever, descriveva la propria musica come "I make southern rock and I mix it with the hip hop". Infine, a partire dall'album eponimo del 2003, abbandonò ogni sonorità hip hop per approdare a quelle più country, southern e heartland; a questo periodo appartiene il suo disco di maggior successo: Rock N Roll Jesus trascinato dal singolo All Summer Long.

Robert James Ritche, questo il vero nome di Kid Rock, ha dimostrato di sapersi muovere bene in tutti gli stili con cui si è cimentato con successi del calibro di Bawitdaba, Picture, Rock 'n' Roll Pain Train e la già citata All Summer Long. Ma nonostante una carriera di successi e capolavori, First Kiss manca del suono genuino e naturalmente divertente che caratterizza la produzione passata di Kid Rock e risulta un album poco fantasioso e molto noioso.

La title-track di apertura, rilasciata in singolo alcune settimane prima dell'uscita dell'album, aveva già lasciato qualche dubbio sulla qualità dell'intero disco: brano banale e di maniera con un testo che sembra fatto dagli scarti di All Summer Long. Il resto dell'album si assesta sullo stesso livello con sonorità che sembrano forzate e tanti stereotipi nei testi. I brani degni di nota sono meno della metà, tra di essi Drinking Beer With Dad e Good Time Lookin' for Me, e inoltre quattro brani lenti in un disco di dieci tracce sono decisamente troppi.

Purtroppo First Kiss è una delusione inaspettata e un passo falso nell'ottima carriera del poliedrico rocker di Detroit. Non resta che sperare che al prossimo album torni ai livelli a cui ci aveva abituato.

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